Lego Serious Play – L’esperienza della 1B

Ecco cosa ci racconta la Dottoressa Mrcella Mistrali della sua esperienza presso la classe 1B dell’istituto Istruzione Superiore Virgilio Floriani – Vimercate.

Il lavoro è partito da una prima condivisione della metodologia e obiettivi del percorso, assieme a quelle che sono le “regole del gioco”, ma allo stesso tempo di un setting di lavoro basato sull’assenza del giudizio, la libera espressione, l’ascolto, l’inclusività e la collaborazione.
In primis, partendo da alcuni esercizi di riscaldamento gli studenti hanno da un lato preso confidenza con il materiale, dall’altro riscoperto il gioco manipolatorio con i Lego® creando la base per i lavori successivi, incentrati sulla tematica di riferimento.

Attraverso la costruzione di modellini e l’uso di metafore abbiamo iniziato le prime riflessioni sul concetto di emozione e sui processi ad esso legati. Entrambi i gruppi hanno mostrato una buona apertura alla condivisione dei loro stati emotivi, seppur inizialmente il compito per alcuni è risultato complesso; complessità data soprattutto dalla non abitudine a fermarsi e a ragionare sui propri stati emotivi.
Grazie alla rappresentazione metaforica, tuttavia, è stato possibile andare oltre la barriera del giudizio e avviare un confronto e una discussione aperta con i compagni. In tutto il percorso gli studenti si sono “messi in gioco”.

Abbiamo esplorato e discusso le emozioni primarie quali, rabbia, paura, tristezza, gioia, e amore, così come le emozioni secondarie più complesse, legate al contesto sociale di riferimento e al concetto del giudizio e dell’auto-giudizio (orgoglio, vergogna).
Il brainstorming del gruppo ci ha permesso inoltre di affrontare il tema dell’ansia, il suo funzionamento e possibilità di gestione e d’interruzione del “circolo dell’ansia”, che come noto può portare ad eventi spiacevoli quali gli attacchi di panico.
Il gruppo ha poi sottolineato la difficoltà di gestione in particolare di un’altra emozione, ovvero della rabbia e ne abbiamo così evidenziato la funzionalità vs la disfunzionalità quando viene agita.
Le emozioni sono state inoltre discusse sull’asse concettuale passato, presente, futuro e in rapporto ai bisogni.

In particolare, bisogni ed emozioni sono stati esplorati nella seconda sessione: attraverso i mattoncini Lego® gli studenti hanno rappresentato i giovani d’oggi. Ne è emersa una rappresentazione caratterizzata da comportamenti fortemente influenzati da dinamiche sociali legati al giudizio e al gruppo di appartenenza (“ragazzi gangsters” vs “ragazzi normali”). Alcuni studenti hanno poi sottolineato l’ambivalenza scuola/lavoro ed in particolare quanto le aspettative della famiglia incidano su entrambi i contesti, seppur, per loro, il futuro ora risulti ancora molto incerto.
La sessione di chiusura è stata infatti l’opportunità per ragionare con la classe sui loro desideri e sogni a partire da una riflessione individuale, su quello che vorrebbero smettere di fare e quello che vorrebbero invece iniziare a fare nel loro prossimo futuro.

Il cominciare a pensare a star bene con sé stessi, sia nel gruppo che da soli, così come l’allontanare il giudizio e il riuscire a non farsi condizionare sembra essere il bisogno e il sogno più prossimo per questo gruppo.
La costruzione in gruppo dei modellini Lego® di questi obiettivi ci ha permesso di discutere come poter raggiungere e scaricare a terra questi sogni: “il credere in se stessi”, “l’usare la propria testa”, la fiducia nell’altro e il non avere pre-giudizi vengono da loro identificati come gli elementi chiave.

E’ emersa infine l’importanza di “crearsi il proprio spazio” (vedi la costruzione di case, stanze con più o meno porte e vetri verso il mondo), simbolo dell’identità che in questa fase va strutturandosi, attraverso i processi evolutivi adolescenziali di separazione-individuazione, mentalizzazione del corpo e creazione dei propri ideali di riferimento.

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