“È la bellezza in tutte le sue forme che aiuta l’uomo interiore a crescere.” Maria Montessori (da “Educazione alla libertà”)
“È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore” Peppino Impastato
La bellezza di cui parla Peppino Impastato è quel concetto astratto e denso di valori che oggi purtroppo si trova molto lontano dal percepito e vissuto dei ragazzi ma a cui è fondamentale ritornare. Per riuscirci, è importante che “il bello” sia riscoperto nelle persone come nelle cose nella sua essenza più vera.
Il percorso, proposto a due classi seconde, della Scuola secondaria di primo livello dell’IC Preziosissimo Sangue di Monza, si è articolato per questo motivo su più direzioni che hanno portano i ragazzi e le ragazze a ripensare alla bellezza e al riscoprirla in quanto li circonda per poi trovarla in sé (dove è sempre stata).
Cosa abbiamo fatto
Abbiamo coinvolto i ragazzi e le ragazze nel corso di due incontri che hanno visto il lavoro sinergico di un’esperta di comunicazione, una biologa nutrizionista, una psicologa fototerapeuta e una fotografa.
Durante le due giornate abbiamo analizzato l’idea di bellezza senza filtri social e come la stessa sia cambiata nel tempo.
Il punto di partenza è stato la somministrazione di un brevissimo questionario che ha proposto ai ragazzi e alle ragazze tre domande in apparenza semplici ma che hanno permesso loro di fare le prime riflessioni sul tema:
- Cosa significa per te bellezza?
- Cosa mi rende felice?
- Cosa ti rende unico/a?
Ecco alcune delle risposte che abbiamo registrato
Cosa significa per te bellezza?

- Per me la bellezza e capacità di provare emozioni profonde, di perdonare, di accettare i nostri errori.
- La bellezza è fare atti gentili, aiutare il prossimo. Avere un cuore enorme.
- La bellezza è l’impegno anche nelle cose più scontate, la bellezza è vedere il bello nelle piccole cose.
- Secondo me le uniche persone non belle, quindi brutte, sono quelle con un cuore pieno d’odio
- La bellezza è una persona che sorride.
- Essere sé stessi. Distinguersi dalla massa.
- Saper comprendere gli altri.
- Tutti sono belli, ognuno a modo suo
Cosa mi rende felice?
- Gli amici. I miei compagni. La musica. Creare. Disegnare. Stare in contatto con la natura. Trovare dello spazio per me stesso/a.
- I miei genitori, la mia famiglia, il mio animale domestico.
- Stare con le persone che mi supportano, che mi vogliono bene, che mi accettano per quello che sono
- La gentilezza.
- Raggiungere i miei obiettivi.
- Sono felice se le persone a cui voglio bene sono felici
- Una semplice azione di bene. Quando una persona ti aiuta nel bisogno. Vedere il sorriso di qualcuno che hai aiutato e sapere che il sorriso è indirizzato a te.
- Volermi bene
- Non avere più in testa brutti pensieri
- I vestiti azzurri.
- Vedere vincere l’Inter. Fare shopping.
- Quando la mia crush mi scrive.
- La Nutella. Il cibo. Il calcio.
- Il giudizio degli altri a volte può rendere invece infelici
Cosa ti rende unico/a?

- La mia personalità, il mio carattere, il mio umorismo, i miei sentimenti, le mie azioni
- La mia gentilezza e disponibilità
- Quello che dico, quello che provo. Quello che penso, quello che faccio.
- Essere sempre quello che scelgo di essere, anche nei momenti più difficili.
- Far ridere la gente sia quando è felice che quando è giù di morale.
- Beh tutto, perché le persone hanno una propria bellezza e unicità
- Pensare in modo negativo anche in situazioni positive
- Giocare a golf, giocare a basket, suonare
- I capelli
- Non credo di essere unico/a. Non se ho qualcosa di unico.
- A questa domanda non so rispondere.
Sono state poi utilizzate le carte DIXIT per permettere ai ragazzi e alle ragazze di elaborare la loro personale visione di bellezza utilizzando il medium che preferivano.
Ne sono nate composizioni, opere d’arte, poesie e racconti che ci hanno fatto riflettere, e ci hanno mostrato un gruppo di ragazzi e ragazze molto più grandi di quello che si potrebbe pensare dall’età biologica con sentimenti, pensieri e emozioni che a volte hanno bisogno di trovare risposte che, come adulti, dobbiamo accogliere, ascoltare e aiutarli a conoscerle, esprimerle e utilizzarle in modo efficace.



Abbiamo riflettuto insieme a loro su come sia difficile l’età e il periodo storico in cui stanno vivendo: fino a pochi giorni fa erano “piccoli” e più buoni con loro, subivano meno i condizionamenti esterni (soprattutto social) ed erano più gentili con loro e con gli altri.
La riflessione è passata anche da un’analisi “biologica” del bello: ogni cosa dovrebbe essere considerata bella rispetto alla funzione che ha nel mondo che la circonda. In questo senso, ogni cosa o persona che ci circonda, ogni situazione, ogni emozione porta in sé il bello grazie al suo essere causa di altro e parte di un tutto.
Nell’ultimo incontro, grazie alla presenza di una fotografa professionista, abbiamo riflettuto con le classi sulla bellezza di ognuno: ogni ragazzo e ragazza è bello e bella a modo suo ma soprattutto è unico e unica grazia a quella scintilla che si porta dentro e che non è uguale a quella di nessuno altro. Li abbiamo invitati a essere gentili con essa, a individuarla sempre, a prenderla, coltivala, farla crescere alimentandola giorno dopo giorno, ricordando a loro stessi che ogni dubbio, ogni debolezza e qualsiasi difficoltà potrebbero vivere sono in realtà parti meravigliose dell’essere umano incredibile che sono destinati ad essere da adulti.
Finita la chiacchierata, è iniziato il divertimento!
Ragazzi e ragazze hanno tirato fuori la loro bellezza autentica, divertendosi insieme davanti all’obbiettivo. Ne sono derivati scatti autentici e unici.
